Il soffio della morte

Bologna, novembre 1325. Una serie di sanguinosi omicidi, un dilemma che inchioda chi è chiamato a investigare, un mistero difficile da risolvere. I

n un duello a distanza contro tutto e tutti, il Vicario di Giustizia Jacopo Lamberti dovrà scoprire chi si nasconde dietro l’enigmatico assassino che colpisce di notte e infierisce sulle vittime senza un motivo apparente. Jacopo tenterà di fermarlo a ogni costo, ma prima dovrà misurarsi con i demoni che albergano nel suo cuore.
Un’indagine su oscuri delitti.
Un uomo in lotta per la vita.
Una verità pericolosa.


Recensione

Il soffio della morte" di Francesco Grimandi è un avvincente thriller storico ambientato nella Bologna del 1325, un periodo segnato da tensioni politiche tra guelfi e ghibellini. Il protagonista, Jacopo Lamberti, vicario di giustizia, si trova a indagare su una serie di efferati omicidi che sconvolgono la città. Lamberti, uomo razionale e determinato, affronta non solo l'enigmatico assassino che colpisce di notte senza apparente motivo, ma anche i propri demoni interiori.

 

Trama e contenuto

La narrazione si distingue per la sua capacità di immergere il lettore nell'atmosfera cupa e opprimente della Bologna medievale. Grimandi utilizza una prosa dettagliata e precisa, evitando descrizioni superflue, per evocare immagini potenti e rendere tangibile la paura che aleggiava durante l'epidemia di peste. Il ritmo della narrazione è sostenuto, alternando momenti di azione a passaggi più riflessivi, mantenendo alta la tensione fino alla fine

 

Stile e tono

Un aspetto interessante del romanzo è l'inclusione di personaggi storici reali, come Fulgerio da Calboli, capitano del popolo, che conferiscono autenticità alla trama. Le figure femminili, sebbene figlie del loro tempo, sono delineate con forza e determinazione, arricchendo ulteriormente la narrazione.

 

 

 

 

 

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